Enigma

La strana vita di Alan Turing

Tuono Pettinato – Francesca Riccioni
Rizzoli, Milano 2012, pp. 128, € 16
Scheda di: 
«Tutto comincia da un mattoncino. Il mattoncino incontra altri mattoncini, e assieme si combinano, uno accanto all’altro. E formano le cose. [...] Per una qualche magia, tutti questi mattoncini messi assieme danno qualcosa di più grande della somma delle singole parti. Chissà se anche la vita di una persona è fatta in questo modo: una serie di mattoncini che messi assieme compongono una forma, uno schema ordinato» (pp. 7-9).
Fascicolo: gennaio 2020
A Bletchley Park, una residenza ottocentesca nella tranquilla campagna inglese a poca distanza da Londra, si scrisse una pagina importante della Seconda guerra mondiale. Non fu il teatro di una battaglia, ma il luogo in cui le migliori menti del Regno Unito furono convocate dal Governo per portare avanti la guerra di intelligence contro il nazifascimo. Tra gli scienziati presenti vi era anche il giovane matematico Alan Turing, che spiccava tanto per le sue doti intellettuali quanto per le sue stranezze. Il suo nome è legato in particolare a un evento: il successo nella decriptazione dei messaggi usati per le loro comunicazioni dai sottomarini tedeschi, che stavano infliggendo notevoli perdite alle forze britanniche.

Il sistema di crittografia tedesco, fino ad allora impenetrabile per gli alleati, si chiamava Enigma, nome che è stato scelto da Tuono Pettinato e Francesca Riccioni come titolo per il graphic novel che hanno dedicato ad Alan Turing. Il libro non racconta solo gli anni gli anni della guerra, ma ci introduce a varie tappe della sua breve vita. Il lettore segue così il giovane Alan nelle scuole in cui studiò, interessato alle scienze più che allo sport, i cui atteggiamenti troppo spontanei non si adattavano alle regole del sistema educativo del suo tempo. Lo ritrova brillante studente al King’s College e autore di un importante articolo, in cui proponeva un approccio innovativo alla matematica e introduceva il concetto di macchina automatica applicata al calcolo. Questo lavoro gli valse un invito negli Stati Uniti, a Princeton, e la possibilità di conoscere alcune figure di spicco della scienza della sua generazione, come John von Neumann, che ebbe un ruolo importante nello sviluppo dell’informatica, o Albert Einstein. Sono anche narrate le vicende ben più tristi degli anni ’50, quando Turing fu condannato per omosessualità e costretto a scegliere tra scontare due anni di carcere o sottoporsi a un trattamento di castrazione chimica (su cui alla fine optò), fino al suicidio, compiuto mangiando una mela avvelenata come nella fiaba di Biancaneve, che era divenuta una sua ossessione dopo averne visto la versione cinematografica di Disney.

Enigma non si limita però a presentare gli avvenimenti della vita di Turing, ma fa scoprire il suo modo di ragionare, unendo la forza comunicativa delle immagini, in cui i colori accesi ritmano l’avanzare della storia, ai testi molto accurati. In questo modo, entriamo nel mondo di Alan Turing, che da bambino si interrogava sui mattoncini che compongono le cose, e da adulto fu il precursore dell’informatica e dell’intelligenza artificiale.
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