Elogio della città? Dal luogo delle paure alla comunità della gioia
Giovanni Maria Flick
Paoline, Milano 2019, pp. 120, € 14
Tre episodi di cronaca. Il crollo del ponte Morandi a Genova, una ferita aperta nel cuore della città, e il suo seguito di polemiche sulle responsabilità dell’accaduto, mostra le numerose implicazioni sociali di un lavoro di progettazione urbana, molto al di là del compito tecnico. L’incendio della guglia ottocentesca della cattedrale parigina di Notre Dame, per fortuna senza vittime, seguito da un’enorme risonanza mediatica che ha permesso di recuperare, nel giro di pochi giorni, quasi un miliardo di euro, da donazioni pubbliche e private, per il restauro della chiesa. Undici giorni dopo l’incidente di Notre Dame, un lavoratore ghanese privo di documenti muore nel rogo della sua baracca, nei pressi di Foggia; l’episodio è riportato brevemente dai media nazionali e la baraccopoli dove viveva l’uomo resta tale e quale.
Da questi tre episodi l’A., già membro della Corte costituzionale, prende le mosse per rileggere due articoli della nostra Costituzione: il 2, che riconosce «i diritti inviolabili dell’uomo» e «l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà», e il 9, che tutela il patrimonio storico-artistico del Paese. Questi due articoli vanno letti insieme: se il secondo è posto a tutela dell’identità culturale delle nostre comunità, il primo mira a garantire il diritto a una vita dignitosa per tutti i cittadini.
Il libro procede quindi a una doppia rilettura. In primo luogo, la Bibbia e il suo imperativo della giustizia, specialmente nei confronti delle fasce sociali più deboli, quali la vedova, l’orfano e lo straniero (cfr Deuteronomio cap. 10), quale elemento strutturante della comunità politica biblica.
Quindi, l’A. indaga il modo nel quale la nostra Costituzione descrive la realizzazione della personalità umana nell’ambito della città, dove i diritti individuali sono garantiti in una dimensione relazionale e sociale. La città appare pertanto come un progetto politico e culturale, sempre da compiere. La città è da elogiare o da maledire? Che cosa prevale nella sua trama di relazioni, la dialettica delle paure o la gioia di incontrarsi? Resta al lettore il compito di tentare una risposta, per dare un senso alla propria esperienza di cittadino.
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