Edizione nazionale delle opere di Giorgio La Pira
I. Scritti giovanili - II. La fondazione romanistica - III. Principi contro i totalitarismi e rifondazione costituzionale
Firenze University Press, Firenze 2019
Giorgio La Pira è una delle più significative figure di intellettuale, politico e credente del Novecento italiano, conosciuto e apprezzato non solo nel nostro Paese, ma anche all’estero, soprattutto per il suo impegno a favore della pace all’indomani della Seconda guerra mondiale. Tale era la stima che circondava la sua persona che il suo archivio personale fu dichiarato di «notevole interesse storico» a pochi giorni dalla sua morte, nel 1977, perché ritenuto uno strumento prezioso per lo studio approfondito degli avvenimenti accaduti durante i quaranta anni del suo impegno pubblico.
Sovente La Pira è ricordato come il “sindaco santo” di Firenze, dove si stabilì per completare la sua formazione come giurista dopo aver lasciato la natia Sicilia e in cui trascorse tutta la sua vita. Ma la ricchezza della sua testimonianza non è confinata a quella pur importante esperienza di amministratore, come mostrano chiaramente i primi tre libri dell’edizione nazionale delle sue opere.
Il primo volume, curato da Pietro Antonio Carnemolla, è dedicato agli scritti giovanili e raccoglie testi composti negli anni vissuti in Sicilia, in particolare a Messina dove conobbe e frequentò un giovanissimo Salvatore Quasimodo nella “Società Letteraria Peloro”. Così scopriamo che il più antico testo conosciuto di La Pira è un discorso del 1919 preparato per la Lega latina della gioventù, oltre a leggere alcune sue novelle e testi di critica letteraria.
Il secondo volume, di cui si è occupata Patrizia Giunti, si concentra invece sulle pubblicazioni legate allo studio della storia e del diritto romano, che insegnò a Firenze per lunghi anni; mentre il terzo seguito da Ugo De Siervo raccoglie i testi scritti dopo il 1937, in cui si moltiplicano le prese di posizione contro i totalitarismi e le riflessioni di carattere costituzionale. In questi due volumi si coglie bene il carattere circolare del pensiero di La Pira, come fu definito dalla sua stretta collaboratrice Fioretta Mazzei, che è stata la prima presidente della Fondazione Giorgio La Pira. Una circolarità che consiste negli incroci tra i temi economici e politici e i richiami biblici, oppure nell’inserimento di elementi giuridici in scritti di carattere religioso, a dimostrazione di un pensiero che non procedeva per rigide separazioni tematiche, ma connetteva saperi e prospettive in modo originale, avendo come costante riferimento il valore della persona umana.
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