Il Sinodo sui giovani indetto da papa Francesco sollecita profondamente la Chiesa a ripensarsi di fronte alle sfide di quest’epoca; la rapidità dei processi di cambiamento e di trasformazione, infatti, è la cifra principale che caratterizza le società e le culture contemporanee, contrassegnate da incertezza, disuguaglianze, paura per il futuro. Tutto questo incide profondamente sulla vita delle giovani generazioni, troppo spesso in balia degli eventi e in difficoltà di fronte alle grandi scelte e decisioni dell’esistenza.
Come la Chiesa risponde al grido d’aiuto dei giovani d’oggi? La fede religiosa e le esperienze ecclesiali hanno ancora un ruolo nelle loro vite? Che cosa si aspettano i giovani dalla Chiesa?
Il volume di Alberto Galimberti ha il pregio di non disegnare scenari apocalittici e tenebrosi, ma di “mettersi in ascolto” diretto di alcuni giovani, delle loro esperienze, dei loro impegni, delle loro mille peripezie. Non parla di giovani e basta, ma parla con i giovani, li ascolta, non li giudica.
«Questo libro – sottolinea l’A. – è un viaggio che prova a smantellare, pezzo su pezzo, la mole esorbitante di stereotipi appioppati loro addosso. È un itinerario [...] a scovare il senso della propria esistenza, a non disertare il destino cui sono chiamati, coscienti che a volte le paure sono solo speranze in controluce» (p. 9).
Introdotto da alcune interviste a figure e studiosi importanti del panorama culturale italiano (Rosina, D’Avenia, Garelli, Giaccardi), il libro tesse un dialogo serrato e costruttivo con 12 giovani, tra loro differenti: atei e credenti, studenti e lavoratori, sposati e conviventi. L’A. mostra una realtà variegata e complessa, un poliedro dalle tante sfaccettature, toccando a più riprese tematiche molto profonde e significative: dal lavoro all’amore, dalla vocazione alle domande esistenziali, fino al dolore e alla morte. «Spetta alla Chiesa ricucire il rapporto con i giovani [...], trasformando la crisi in corso in un’opportunità da cogliere per edificare il domani. [...] Il rapido deteriorarsi delle agenzie educative può fornire un’occasione insperata per la Chiesa cattolica, rimotivandola a farsi comunità educante e punto di riferimento» (pp. 139-140).
Come riuscire in questa impresa? Ripartendo dall’essenziale, dal messaggio evangelico e dalla vita di Gesù, speranza indefettibile per gli uomini e le donne di ogni tempo.