Quando la narrazione mediatica racconta di donne vittime di abusi e violenze nelle nostre città c’è il rischio di guardare agli spazi urbani con apprensione, come fossero solo origine di minacce. Talvolta è proprio così, specie nelle periferie più desolate. Il più delle volte invece vi sono luoghi e momenti di vita cittadina caratterizzati da una grande attenzione verso le donne.
Womenability, un’associazione francese composta da «nove imprenditori sociali convinti che la nostra generazione ha il potere di costruire un mondo più equo e equilibrato», ha dato il via a un tour mondiale in 25 città del mondo per uno studio comparato sulla questione del genere in città. Da Parigi a Mumbai, passando per Buenos Aires e Houston, hanno fatto passeggiate esplorative in città, assieme ad associazioni locali, residenti e amministratori pubblici, e hanno valutato l’apprezzamento dei trasporti, la sicurezza, la pulizia, l’accesso alle strutture pubbliche. Si sono così condivise le migliore pratiche attraverso lo sviluppo di una piattaforma digitale internazionale, liberamente accessibile. Stupisce scoprire che vi sono soluzioni molto semplici, alla portata di tutti, volte a limitare esperienze di vissuto negativo negli spazi urbani.
Così a Mumbai sono stati organizzati gruppi di donne che passeggiano di notte insieme: un vero e proprio atto di resistenza, visto che, in certi quartieri della metropoli indiana, dopo il tramonto è molto raro vedere in giro donne non accompagnate da uomini. A Montevideo, dove le molestie sessuali in strada erano molto comuni, una ONG locale ha deciso di offrire alle donne una pistola ad acqua, con la quale allontanare i molestatori! A Malmö e a Sofia le scale pubbliche sono «stroller friendly», cioè hanno due guide parallele che consentono la salita e la discesa dei passeggini; ad Amburgo le bici del servizio pubblico di bike sharing hanno in dotazione il seggiolino, per il trasporto sicuro anche dei bambini; all’aeroporto di New York troviamo spazi riservati all’allattamento.
Perché le donne hanno bisogno di particolari forme di attenzioni anche nell’organizzazione urbana? Nel XXI secolo, nell'epoca dello sviluppo sostenibile, le donne che abitano le metropoli non dispongono ancora della stessa libertà di accesso allo spazio pubblico degli uomini e spesso devono sviluppare strategie per timore di atti di violenza. Lo spazio pubblico è il primo posto dove le ragazze e le donne passano per esercitare i loro diritti fondamentali; così, assicurarsi che le città siano inclusive, sicure, sostenibili, in una parola #smart, può voler dire anche trovare e diffondere risposte collettive.