Donna, vita, libertà

Donna, vita, libertà

Marjane Satrapi (ed.)
Rizzoli Lizard, Milano 2023
Scheda di: 
Fascicolo: ottobre 2024

Il ritorno di Marjane Satrapi al graphic novel, dopo quasi vent’anni dal suo ultimo lavoro, è legato ancora una volta alla storia del suo Paese, l’Iran, già al centro della narrazione autobiografica di Persepolis, il suo libro più famoso.

In questa occasione Satrapi non lavora da sola, ma è la curatrice di un’opera collettiva che prende le mosse da quanto accaduto nel settembre 2022, quando l’Iran è stato scosso dalla morte in prigione della ventiduenne Mahsa Amini a causa delle percosse subite, arrestata dalla polizia morale religiosa perché indossava il velo in modo inappropriato.

Il volume Donna, vita, libertà – il cui titolo riprende lo slogan scandito per mesi nelle proteste successive alla morte di Mahsa – non si limita a raccontare le recenti vicende, ma allarga lo sguardo per ripercorrere la storia iraniana. Si sofferma in particolare sugli ultimi quarant’anni, su come è cambiata la vita nel Paese con l’avvento della Repubblica islamica dopo la rivoluzione del 1979, sulle forme di resistenza che ci sono state in questi decenni.

Per far capire che cosa è successo in Iran a chi non appartiene a quel popolo, per restituire la complessità di una storia al di là delle fuorvianti semplificazioni, Satrapi ha lavorato con tre profondi conoscitori dell’Iran: il politologo Farid Vahid, il giornalista Jean-Pierre Perrin e lo storico Abbas Milani, con cui ha elaborato i contenuti del libro poi trasfusi nelle tavole del graphic novel, realizzate da diciassette noti disegnatori (quattro iraniani e tredici europei).

Il libro racconta così la Storia, con la maiuscola, di un Paese dalla tradizione millenaria e le storie di tante persone, in particolare delle donne e degli uomini che nel passato hanno lasciato l’Iran e dei giovani che negli ultimi mesi hanno preso posizione, alcuni dei quali sono stati condannati a morte per aver protestato nelle strade. Proprio le cause all’origine delle recenti manifestazioni costituiscono il filo conduttore del volume: spiegare com’è cambiata la condizione delle donne nel Paese, fino agli anni della Repubblica islamica in cui sono state di fatto bandite, divenendo così «figure fondamentali della lotta» (p. 14), perché «se le donne non sono libere e con pari diritti, la libertà e la democrazia non possono essere parte della società» (pp. 14-15).

Questa narrazione è realizzata attraverso un testo preciso e asciutto, che prende di volta in volta una veste grafica diversa, in base agli stili e alle tecniche usate dai disegnatori coinvolti, riuscendo a comunicare in modo efficace e a coinvolgere il lettore, a renderlo al contempo partecipe a livello empatico, più consapevole e informato. Alla base del volume vi è indubbiamente un grande amore per l’Iran e la volontà, affermata esplicitamente, di far sapere agli iraniani che non sono stati lasciati soli o dimenticati (la versione in persiano del graphic novel è accessibile gratuitamente online). Vi è anche la speranza per il futuro, la convinzione che il regime cadrà, che «la prossima rivolta sarà quella decisiva», perché «ci sono cose che non si possono fermare» (p. 259), come traspare con forza nelle ultime tavole in cui Joann Sfar racconta per immagine lo scambio a tutto tondo tra l’A. e i tre esperti all’origine di Donna, vita, libertà su che cosa è successo in Iran e su che cosa è cambiato nel corso di questi decenni.

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