Dizionario biblico della letteratura italiana
Marco Ballarini (dir.) e Pierantonio Frare, Giuseppe Frasso, Giuseppe Langella (edd.)
ITL, Milano 2018, pp. 1054, € 90
I 150 studiosi che lo hanno scritto e le 270 voci che lo compongono sono numeri che da soli bastano per capire che il Dizionario biblico della letteratura italiana è un’opera imponente e accurata, con il merito, tra gli altri, di offrire un quadro sistematico del legame che le opere e gli autori della nostra tradizione letteraria hanno intrattenuto e tuttora mantengono con la Sacra Scrittura.
Un altro elemento degno di nota è che pur spaziando in tutta la storia della letteratura, il Dizionario offre uno spazio agli autori del Novecento e dei primi anni del nuovo millennio maggiore che ad altri secoli, in questo denotando attenzione da un lato a tutte quelle voci del panorama letterario che il tempo non ha ancora consacrato come “classiche” e dall’altro a tutti quegli autori che si sono posti in posizione critica nei confronti del testo sacro. Non ci troviamo quindi dunque di fronte a un mero elenco di autori la cui solida fede traspare dalle opere, ma davanti a un repertorio che dà ampio spazio anche a quelle voci “laiche” in cui «il riferimento biblico non segnala la pacifica adesione ai contenuti della parola depositata nel libro, ma [...] suggerisce che secondo questi autori la secolarizzazione è ben lontana dal fornire una risposta soddisfacente alla ricerca di senso» (p. 9).
Oltre alle voci dedicate ai singoli autori, nel Dizionario vi sono numerosi lemmi collettivi, curati da più mani, tra cui spicca la voce dedicata ai Vangeli apocrifi moderni, ovvero alla riscrittura novecentesca dei Vangeli, che ha avuto tra i suoi maggiori esponenti Pier Paolo Pasolini che nelle sue opere fa di Cristo il simbolo della contestazione delle forme di potere e di inautenticità che alienano l’uomo. Tale tendenza dimostra anche lo spostarsi come riferimento dalla figura del Padre, che campeggia nei secoli precedenti, a quella del Figlio narrata nei Vangeli, che con il Vaticano II diventano sempre più centrali, a dimostrazione che storia e letteratura si intersecano in ogni epoca.
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