Il libro di Gianni Borsa, corrispondente
da Bruxelles per l’agenzia
di stampa Sir, dedicato a
David Sassoli si propone di presentare
«un realistico profilo» del
giornalista e politico italiano prematuramente
scomparso, facendo
«intravvedere il suo “sogno” per
un’Europa unita, dalla parte dei cittadini
e aperta al mondo» (p. 11).
Per questo motivo, è dedicato molto
spazio al suo impegno politico a
livello europeo, prima come europarlamentare
e poi Presidente del
Parlamento europeo, ma non sono
certo trascurati gli anni vivaci della
formazione a Roma nel gruppo
della Rosa Bianca, a fianco di personalità
del mondo cattolico come
Paolo Giuntella e Giovanni Bachelet,
e il periodo di lavoro come
giornalista nella stampa e alla RAI.
A rendere particolarmente interessante
il volume è il suo carattere
“polifonico”. La prima voce è quella
dell’A., che offre una rilettura sistematica
delle posizioni di Sassoli su vari temi: diritti umani, lavoro,
migrazioni, ambiente, futuro
dell’Unione Europea (ad esempio,
Sassoli si spese molto per il buon
esito della Conferenza sul futuro
dell’Unione), politica internazionale.
Opportunamente si dedica uno
spazio più ampio al periodo della
pandemia e alle iniziative prese
da Sassoli affinché il Parlamento
europeo potesse continuare a funzionare,
perché «nessun virus può
bloccare la democrazia» (p. 56). Da
questo percorso emergono le due
anime del pensiero politico: «Una
ideale, carica di riferimenti valoriali
con solide radici nella storia; l’altra
più “operativa”, tesa a tradurre gli
ideali in fatti concreti nella linea
della promozione del bene comune
» (p. 35).
Nel modo di impostare la propria
riflessione, Sassoli ritorna in modo sistematico sul passato, considerato
come un prezioso riferimento
per ragionare sul presente e sul futuro,
dando particolare attenzione
alle nuove generazioni.
L’altra voce, molto presente,
è proprio quella di
Sassoli. Oltre alle
numerose citazioni
di suoi interventi
nella parte
di biografia
personale e
politica, nel
volume sono
ripubblicati
alcuni suoi articoli
e discorsi,
insieme a due interviste
che l’A. gli
aveva fatto: la prima
a ridosso dell’elezione a
Presidente del Parlamento europeo
e la seconda durante la pandemia.
Davvero è possibile avere
un accesso diretto a ciò che gli
stava a cuore quando si trattava di
affrontare temi europei importanti
e divisivi, come quello delle migrazioni
o del buon funzionamento
dei meccanismi democratici. Infine, vi sono le testimonianze
di quattro persone che hanno conosciuto
bene Sassoli e gli sono
state vicine in varie fasi della vita:
il giornalista Pio Cerocchi; Laura
Rozza, moglie di Paolo Giuntella
e amica di lunga
data; Lorenzo Mannelli,
che fu il suo
capo di gabinetto
ai tempi della
presidenza del
Parlamento;
Michele Nicoletti,
con cui
condivideva
l’impegno europeo.
C’è ancora molto
da scoprire della
figura di David Sassoli
ed è proprio il libro di
Gianni Borsa a farcelo intuire nel
momento in cui apre una prima
finestra sulla profondità umana e
spirituale, la curiosità intellettuale,
la passione per la politica e per il
bene degli altri, che contraddistinsero
l’itinerario del giornalista e
politico italiano.