Cambiare marcia
Per un’etica del traffico
Marco Cerruti
EDB, Bologna 2017, pp. 120, € 11,50
La mobilità umana coinvolge tutti noi «e tocca valori importanti: la vita (le vittime della strada), la salute (incidenti stradali e inquinamento), le relazioni con gli altri e con se stessi» (p. 5). Proprio la dimensione della relazione è al centro della riflessione etica offerta da Marco Cerruti, vicedirettore dell’Istituto di Scienze Religiose di Firenze, dove insegna teologia morale.
La dimensione del fenomeno è rilevante: «nel nostro Paese ci sono quasi 50 milioni di mezzi. Oltre 37 milioni sono le auto, ovvero circa 614 ogni 1.000 abitanti (compresi i neonati e i centenari), nettamente sopra la media europea (487/1000)» (p. 13). Gli incidenti con lesioni a persone sono oltre 170mila all’anno, 3.500 i morti e circa 250mila i feriti.
Le responsabilità di questa strage silenziosa sono differenti, ma «oltre il 70% degli incidenti dipende da errori o comportamenti scorretti di chi è alla guida» (p. 16). Eppure tutto ciò che riguarda la nostra condotta sulla strada (anche quando siamo ciclisti e pedoni) pare essere zona franca rispetto a interrogativi etici. Oltre al rispetto del Codice della strada, sarebbe bello porsi interrogativi etici sull’utilizzo dell’auto a tre livelli: «uso responsabile, ovvero situazioni di bisogno ed effettiva necessità che non presentano alternative realisticamente praticabili; uso futile, cioè evitabile organizzandosi in altro modo, anche con un modesto sforzo (fisico o mentale); uso eccessivo o superfluo, quando l’auto è usata per pigrizia, senza una effettiva necessità o in presenza di alternative valide meno impattanti sull’ambiente» (pp. 91-92). Il tutto sperando di poter contare su adulti «educatori maturi e responsabili» (p. 95), per le nuove generazioni.
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