Breve introduzione alla bioetica

Quando la vita comincia e quando finisce

Xavier Thevenot
Queriniana, Brescia 2016, pp. 232, € 18
Scheda di: 
Fascicolo: marzo 2017
Dice il proverbio che «chi ben comincia è già a metà dell’opera»: veramente questa Introduzione è un buon inizio per chiunque voglia accostarsi ai temi della bioetica, uno strumento semplice ma preciso, che prepara a orientarsi nelle questioni più complesse, grazie a una grande chiarezza intellettuale e alla buona esplicitazione dei fondamenti su cui sviluppare ogni ragionamento successivo.

Il libro introduce alla bioetica presentando – in forma sintetica – i problemi legati alla fecondazione assistita e all’eutanasia. Sono temi impegnativi che, nella loro complessità, più che trattazioni vaste, richiedono un buon impianto teorico di partenza. È qui mi sembra risieda il maggior pregio dell’opera di Thevenot: una estrema chiarezza nel delineare cosa è etica e cosa “pre-etica”, cosa compete al legislatore, cosa al filosofo, cosa al teologo, e cosa spetta a ciascuno di noi quando affronta decisioni difficili, dove sono in gioco valori differenti e non sempre conciliabili. Si tratta di un aiuto chiaro per sviluppare e vivere il passaggio tra l’argomentazione teorica e la complessità del reale. Una visione della bioetica che ne fa qualcosa di molto diverso dalla applicazione di norme, e molto vicino ad un’arte che porta a «passare attraverso un fuoco» (p 218), il fuoco della fatica del discernimento. Dove gli aspetti più propriamente umani dell’esistenza, come il «prendere in seria considerazione il tempo» (p. 63), o il vivere bene il quotidiano, perché «l’audacia (etica) si prepara nella vita di ogni giorno, quando tutto va liscio» (p. 81), o ancora la capacità di sopportare l’incertezza, portando «un certo dubbio interiore, al fine di trovare il compromesso tra i valori da salvare» (p. 118), sono abilità fondamentali. Più del sapere teorico, che da solo non basta e anzi può essere un pericolo, perché: «chi esercita il discernimento morale non può in nessun caso permettere che il sapere decida al suo posto, egli deve impegnarsi di persona nei confronti dell’essere che ha davanti, assumendo una decisione etica» (p. 92).

La bioetica che Thevenot presenta è l’arte di vivere in pienezza l’umano. Come tale è qualcosa che ha la capacità di affascinare e – di fronte ai problemi laceranti legati alla sofferenza umana, come la sterilità o la malattia – è capace di favorire un comportamento sensato e spingere il lettore verso orizzonti più ampi e inattesi.

Presentando temi etici complessi, come quelli della fecondazione e dell’eutanasia, il libro infatti non solo presenta le questioni più rilevanti con chiarezza ed equilibrio, ma fornisce in modo sintetico, efficace e comprensibile i fondamenti su cui sviluppare ogni ragionamento pro o contro le scelte che la tecnica rende possibili.

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