Bioetica tra passato e futuro. Da Van Potter alla società 5.0
Enrico Larghero – Mariella Lombardi Ricci
Effatà, Cantalupa (TO) 2020, pp. 348, € 22
Nel corso dell’ultimo secolo, il ruolo e il significato delle tecnologie nel campo delle scienze della vita hanno subito una radicale trasformazione: da strumenti neutrali del fare umano, sono divenuti gli elementi di una tecnosfera che riformula i concetti stessi di salute e malattie, il modo di operare dei medici e l’esperienza dei pazienti. In questo contesto è nata la bioetica, una disciplina che dagli anni Settanta del secolo scorso ha guadagnato sempre più l’attenzione di un pubblico multiforme, coinvolgendo nel dibattito filosofi, operatori della sanità, politici e cittadini. Mezzo secolo è poco per una disciplina, tuttavia è possibile ripercorrere il cammino della bioetica, per comprendere le sue attese, i suoi errori, gli obiettivi raggiunti e quelli da mettere oggi all’orizzonte.
Questo libro vuole essere una mappa per svolgere questo percorso. A partire dagli studi pionieristici di Potter, traccia un quadro storico dell’evoluzione della disciplina, mettendola in relazione agli sviluppi delle scienze biomediche e alla nascita delle tante “medicine” (“rigenerativa”, “non convenzionale”, “robotica” ecc.), nonché alla fondamentale trasformazione che ha subito, in Occidente, il concetto stesso di essere umano. Altre sezioni del volume sono dedicate ai mutamenti sociali ed economici, legati all’affermarsi delle nuove tecnologie (la cosiddetta società 5.0), all’evoluzione del quadro giuridico, al dialogo fra magistero cattolico e pensiero laico. Complessivamente, il libro si presenta come una buona sintesi, che ha il merito di fornire un’introduzione efficace a un’ampia gamma di questioni.
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