Aspromonte

Hedy Krissane
Italia 2012, Cineclub Internazionale, commedia, 90 min
Scheda di: 
Fascicolo: ottobre 2016

La trama del film

Torquato Boatti, proprietario di un mobilificio al Nord, ha bisogno della firma del fratello Marco, giovane musicista, per poter fare l’affare della vita. Tra i due non corre buon sangue ma per ottenere la firma Torquato è disposto a inseguire il fratello durante il suo tour, in Aspromonte. Dopo una violenta lite, Marco scompare e Torquato si mette sulle sue tracce, in compagnia della guardia forestale Aldo e del cane Farouq.


Una commedia leggera, opera d’esordio del regista di origine tunisina Hedy Krissane, ha il merito di trasportarci in una terra magica, di cui riesce a mostrarci, andando oltre i cliché negativi, il fascino e la bellezza. Il film sta tutto in una delle sue battute iniziali, pronunciata dal giovane Marco che insieme alla sua band sbarca per un tour musicale nel paese di Gambarie, nel cuore dell’Aspromonte. «Però, bello qui!» esclama Marco alla ragazza della pro loco che lo attende nella piazzetta. «E che cosa ti aspettavi di trovare?», risponde lei. «L’Aspromonte». «È questo l’Aspromonte!». Come dire: non siamo solo rapimenti, ‘ndrangheta e malavita. E questo capiranno presto sia Marco sia il suo ben più apparentemente arrogante fratello Torquato, per strade diverse che porteranno entrambi a innamorarsi di questi luoghi impervi e selvaggi, abitati da personaggi che sembrano usciti quasi da un libro di fiabe.

In seguito a una lite con il fratello per questioni economiche, che riporta alla luce antichi rancori irrisolti, Marco scompare tra i boschi del parco dell’Aspromonte. Torquato, convinto che il fratello sia stato rapito, si mette a cercarlo con l’aiuto di un esperto agente della Forestale, Aldo, insieme al cane Farouq. Il tragitto diventa una sorta di Aspromonte coast to coast, che presenta allo spettatore le bellezze naturali del parco, tra vegetazione lussureggiante e alte cime di monti, ruscelli freschi e strade non asfaltate, che si aprono su borghi tipici e luoghi artistici, come il Santuario di Polsi, il paese di San Luca, la chiesa di San Silvione. Non mancano, in questa ricerca, gli incontri con gli abitanti locali, che dietro la loro parlata antica e a volte aspra, riportano Torquato a gustare la semplicità e l’essenzialità della vita, di cui l’imprenditore sembra essersi dimenticato. I valori semplici della gentilezza, dell’ospitalità, della condivisione sono mano a mano proposti dai vari personaggi che Torquato incontra e lo aiutano a rimettere a fuoco ciò che nella vita è fondamentale.

La ricerca del fratello, intrapresa all’inizio per motivi puramente economici, si trasforma così in una ricerca vera, segnata dalla preoccupazione e dall’ansia di poterlo perdere per sempre, che culmina nel lieto fine del ritrovamento: Marco, che non era stato rapito da nessuno se non dalla bellezza dei luoghi e degli abitanti dell’Aspromonte, e Torquato, che per una strada diversa ha subito la stessa sorte, si ritrovano. Il famigerato contratto da firmare si perde tra le acque di un ruscello, e la vita torna a scorrere purificata. Miracoli dell’Aspromonte.

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