Una vera e propria novena (
qui il link) per tutti coloro che desiderano unirsi alle comunità indigene e a quanti con coraggio denunciano gli impatti delle industrie estrattive. Troppi indigeni e rappresentanti di comunità locali in varie parti del mondo hanno sacrificato la loro vita e continuano a lottare per proteggere l'acqua e le risorse naturali dei loro territori. Non è un caso che le nove giornate di preghiera inizino con il Mercoledì delle Ceneri, 1° marzo, e comprendano il primo anniversario dell'omicidio della
leader indigena honduregna Berta Caceres (3 marzo), così come la Giornata internazionale della donna, l'8 marzo.
Un’americanata? Certo, si potrebbe liquidare così l’iniziativa, a meno di non prendere sul serio l’invito di papa Francesco che nell’ultimo capitolo della Laudato si’ ci provoca sulla spiritualità ecologica, proprio come percorso verso una cittadinanza ecologica, verso un’educazione all’alleanza tra uomo e ambiente.
Qualunque conversione è accompagnata da un percorso di preghiera: perché quella ecologica dovrebbe essere diversa? «Dobbiamo anche riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e della pragmaticità, spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l’ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti. Manca loro dunque una conversione ecologica, che comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda. Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» (LS, n. 217). Le ideologie ambientaliste sono lontane anni luce da questa prospettiva.
La Quaresima è solitamente un tempo di preghiera. Perché non trasformarlo quest’anno in un tempo favorevole alla nostra conversione ecologica?