Sono tanti gli interrogativi che i giovani si pongono pensando alla loro vita e alle scelte da compiere, e non sempre hanno a disposizione gli aiuti giusti per cercare le risposte desiderate. Senza avere la pretesa di possedere tutte le soluzioni, Giuseppe Riggio (gesuita, caporedattore di Aggiornamenti Sociali, impegnato nella formazione sociopolitica per i giovani) ed Enrica Bonino (religiosa ed educatrice professionale che da anni accompagna percorsi di pastorale giovanile e familiare), hanno scritto un saggio - in libreria dal 21 aprile - che offre ai giovani alcuni strumenti per essere più consapevoli della propria storia umana e di fede e presenta in un linguaggio semplice le tappe per un discernimento personale.

Ogni capitolo prende spunto da una storia vera, che è letta, approfondita e ricondotta al suo fulcro “biblico” con un linguaggio immediato, semplice ma anche provocatorio. Vi sono poi domande e testi per il lavoro personale. Alla fine del libro, sono anche offerti una serie di materiali per un ulteriore approfondimento personale e di gruppo.
Nel loro lavoro, i due autori hanno attinto alla spiritualità ignaziana e alle esperienze formative svolte con i giovani nel corso degli anni. Il libro può rappresentare anche un utile strumento in preparazione al Sinodo dei del prossimo ottobre, sia per i giovani sia per che svolge con loro un percorso di accompagnamento.
Enrica Bonino, Giuseppe Riggio, Il nome giusto delle cose. Una prospettiva per chi non si accontenta, Edizioni San Paolo, pp. 160, € 12.